domenica 7 novembre 2010

RHAPSODY OF FIRE - The Cold Embrace Of Fear (A Dark Romantic Symphony)

...Continua la saga dell'Oscuro Segreto, più gelido che mai...

Nome Album: The Cold Embrace Of Fear (A Dark Romantic Symphony)
Etichetta: Nuclear Blast
Data di uscita: 19 ottobre 2010
Genere: Symphonic Power Metal/Film Score Metal

Introduzione:

Un'altra ottima uscita del 2010 che mi sento di segnalare e di recensire è questo EP, targato Rhapsody Of Fire. Forti dell'ottimo successo, anche commerciale (è arrivato intorno al 30esimo posto nella classifica italiana, e per una band metal non è da poco), del recentissimo ritorno sulle scene "The Frozen Tears Of Angels", la band italiana, sprizzante di idee, forse in questo periodo floreo più che mai, sfoggia una rara perla di classe e maestria, dando esempio del loro cinematografico e bombastico Film Score Metal. Perchè The Cold Embrace Of Fear è questo: un'unica suite di ben 35 minuti, suddivisa in 7 parti che accompagnano il proseguimento della "The Dark Secret Saga", costituendone, a tutti gli effetti, il 4° capitolo. Le chitarre elettriche e la velocità tipica del loro power-speed vengono messe in secondo piano. C'è una cosa da dire: chi ama perdutamente la band, amerà incondizionatamente questo nuovo EP. Chi la odia o, semplicemente, la taccia di essere particolarmente pacchiana e ridicola, indubbiamente troverà da ridire su questo lavoro. Il motivo è presto detto: se il precedente e recente disco era, comunque ed indubbiamente, un disco di ottimo Power Metal sinfonico composto e suonato con i controcazzi (come, attualmente, in giro se ne sentono pochi), questo nuovo parto discografico ha tutte le intenzioni di voler essere un vero e proprio film tradotto in musica. Ecco che troviamo molte narrazioni e stacchi sinfonici e poco metal propriamente detto. Insomma, è un prodotto, probabilmente, destinato ai soli fans più accaniti, che di certo godranno e si entusiasmeranno (me compreso, e non ne faccio mistero) di fronte a questa particolare opera. Un'ultima cosa da dire prima del track-by-track: l'aggettivo "romantic" del sottotitolo, nell'accezione ottocentesca del termine, a mio parere si sposa alla perfezione con l'oscurità e l'atmosfera gelida che pervade in tutta l'intera suite.


Track By Track:

Manco a dirlo, la suite si apre con narrazioni e musica prettamente cinematografica, con il primo dei sette atti: "The Pass Of Nair-Kaan", in cui una bufera di neve è lo scenario che ci viene presentato, con gli attori-narratori che affrontano una valanga di neve. La musica sinfonica innalza la tensione e ci trasporta nel bel mezzo della situazione. Il brevissimo atto secondo, "Dark Mystic Vision", della durata di nemmeno 2 minuti, viaggia sulla falsariga del primo (perchè quindi, mi chiedo, non farne un unico atto?). Viene qui introdotta una bellissima sinfonia, dal carattere oscuro ed epico, e l'atmosfera inizia seriamente a scaldarsi. Arriviamo al pezzo forte dell'EP, ovvero un brano di 15 minuti dal titolo "The Ancient Fires Of Har-Kuun", il fulcro di tutta la suite. Trattasi di un brano che alterna varie faccie della musica del combo italiano: (ennesima, ma azzeccata) introduzione sinfonica, riffs aggressivi e graffianti, accenni progressive, strofa acustica cantata in italiano, bridge e chorus con incremento della componente operistico-sinfonica, intermezzi solistici, come sempre, abbastanza ripetitivi, ma inevitabilmente coinvolgenti (da notare, a tal proposito, la sezione di assoli di tastiera e chitarra sul finale). Insomma, c'è tutto quello che dai Rhapsody Of Fire ci si può (e ci si deve) aspettare. Si calmano le acque e suoni oscuri e particolarmente atmosferici introducono il quarto atto, "The Betrayal". Trattasi di un intermezzo di 4 minuti, in cui, attraverso narrazioni e sinfonie, assistiamo al tradimento in prima persona di Tarish (preferisco non entrare più di così nel merito della storia, rischierei di rendere la recensione troppo prolissa e noiosa). Insomma, una di quelle tracce di cui un non-fan farebbe volentieri a meno, e che non possono essere ascoltate al di fuori di un contesto prettamente narrativo. Gli strumenti tradizionali riprendono in un altro degli highlights del disco: il quinto atto "Neve Rosso Sangue". Come si evince dal titolo, prosegue la tradizione tutta (va detto) fieramante rhapsodiana di inserire in ogni disco un pezzo cantato in italiano, che altro non fa che elevare al cubo l'atmosfera magica, poetica ed epica della proposta musicale del gruppo. Ci troviamo di fronte ad un brano completamente acustico, con tanto di flauti e melodie dolci di chitarra. Tali melodie, che spesso riscontriamo nella discografia della band, vanno elogiate: sono sempre di ottima fattura, mai banali e davvero coinvolgenti. In questo, i ROF sono, senza dubbio, dei maestri, e ciò va riconosciuto. Tornando al brano, questo ha l'unico difetto, a parer mio, non riuscire ad "esplodere" nei ritornelli finali. Insomma, il refrain si assesta sempre su un livello adrenalinico discreto, e, dove ci si aspetterebbe un refrain finale con super-arrangiamenti orchestrali pompati a mille e sovra su sovra su sovraincisioni, il gruppo preferisce mantenere in sordina l'atmosfera della canzone. Poco male, perchè il brano risulta comunque molto interessante e dolce come pochi. Si prosegue con il "manowarismo", combattivo e battagliero, della seguente "Erian's Lost Secrets", e qui si ritorna ad un puro epic metal sinfonico, con un grandissimo Fabio Lione al microfono. La traccia è un mid-tempo abbastanza scontato nella struttura, ma poco importa, perchè il livello di emozioni è altissimo, soprattutto nel bombastico refrain! Sul finale riprende velocità con il tema portante dell'atto terzo. La chiusura è affidata ad un'altra traccia narrata, "The Angels' Dark Revelation". Il compito delle battute finali spetta, immancabilmente, a Christopher Lee, guest star da tempo ormai collaboratore con il gruppo, che con la sua possente voce profetica, ci avvia ai cori finali, su un riff sempre più epico e maestoso.


Considerazioni Tecniche e Conclusive:

Prima di tutto, vorrei caldamente consigliarvi un paio di cose: 1- ascoltate l'opera in casa vostra, ad alto volume, seduti su un divano. Coglierete benissimo ogni variazione atmosferica ed umorale. Non avrebbe senso ascoltare un disco di tal spessore mentre fate pulizie o mentre sbrigate faccende. 2- ascoltatelo tutto, dall'inizio alla fine, non skippate le varie tracce, poichè si tratta di un'opera in cui ogni elemento è impreziosito dagli altri, in cui ogni narrazione, ogni sinfonia, è strettamente relazionata agli altri elementi ed è un tassello importante per apprezzare davvero questo film musicale di 35 minuti. Sarebbe, per esempio, come guardare un film partendo dalla sua metà. Detto questo, che dire per chiudere la recensione? Invece di sprecar parole sulle sempre eccellenti qualità tecniche, produzione, eccetera, che ormai escono dalle orecchie a tutti, vorrei ribadire che la struttura cinematografico-sinfonica dell'opera, risente dell'assenza di un'orchestra vera (come avevamo avuto modo, invece, di apprezzare in due dischi precedenti, nel 2004 e nel 2006). Tuttavia Alex Staropoli riesce ad arrangiare il tutto in modo superlativo, anche in mancanza di questo elemento, e l'impatto sonoro ed emozionale è assicurato ugualmente. Un'altra minima nota di demerito è rappresentata dalle narrazioni: ok, in quest'opera, seppur abbondanti, calzano a pennello. Ma va specificato che, in alcuni frangenti, queste sembrano poco curate. Non sembrano, insomma, essere parte integrante di un film. E lasciatemi dire che, in un disco come questo, ben vengano le narrazioni, purchè siano anch'esse curate al 100 % e non lasciate in secondo piano. Sono tutte opinioni strettamente personali, ognuno potrà avere idee diverse al riguardo. Ciò non toglie che, ad ogni modo, queste narrazioni riescano, fin dai primi ascolti, a far comprendere all'ascoltatore lo sviluppo dei vari eventi di questo capitolo della saga. Infine la copertina, una delle più belle degli ultimi tempi: ad opera ancora una volta di Felipe Machado (come ne disco precedente), rende perfettamente l'idea della musica che i ROF vogliono proporre. E bravi ragazzi, un altro centro a vostro favore. A favore di una band che rappresenta un fiero orgoglio tutto tricolore.


Tracklist:

01. Act I - The Pass Of Nair-Kaan
02. Act II - Dark Mystic Vision
03. Act III - The Ancient Fires Of Har-Kuun
04. Act IV - The Betrayal
05. Act V - Neve Rosso Sangue
06. Act VI - Erian's Lost Secrets
07. Act VII - The Angels' Dark Revelation


Voto: 8/10

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