lunedì 6 febbraio 2012

BLIND GUARDIAN - Memories Of A Time To Come


MEMORIES OF A TIME TO COME

Etichetta: Virgin/Emi
Data di uscita: 27 Gennaio 2012
Genere: Power Metal

La prima uscita importante del nuovo anno per il metal mondiale è segnata da uno dei cardini del power metal tedesco, ovvero i sempreverdi Blind Guardian. Giunge, anche per loro, il momento di pubblicare il fatidico “best of”, il primo dopo quasi 25 anni di carriera alle spalle ed una serie di superbi capolavori che hanno segnato il mondo del power europeo e globale. Nonostante le parole di Marcus Siepen che lessi in un’intervista del 2003, inerenti al fatto che, per loro, non avrebbe avuto senso fare un “best of” e che probabilmente non l’avrebbero mai pubblicato nel loro futuro, i fatti smentiscono quando detto. Vuoi per il contratto con la vecchia casa discografica che prevedeva la pubblicazione di una raccolta, vuoi perché il tempo passa per tutti e cambia il modo di pensare e di vedere le cose, i Blind Guardian ci presentano l’annunciato “Memories Of A Time To Come”. Tuttavia, in linea con il pensiero espresso da Marcus (una cosa del tipo “non ha senso pubblicare una raccolta con versioni originali, poiché i fans già le possiedono nei rispettivi album”), la nuova uscita non si presenta come una sterile raccolta di brani già pubblicati, ma come una serie di grandi successi re-mixati, spolverati delle loro pecche sonore e rivestiti di un sound maggiormente al passo con le odierne tecnologie. Oltre a ciò, i famosi bardi di Krefeld ci deliziano con tre vecchi brani completamente ri-registrati. Chiaramente non v’è del materiale inedito, pertanto giudicare un “best of” è un lavoro piuttosto semplice, dove la scelta della tracklist costituisce, fondamentalmente, il parametro di giudizio. A questo, in tal caso, si aggiunge la qualità dei remix e delle nuove registrazioni, di certo di indubbia qualità, ma non esenti da qualche pecca. Partendo dalla scelta delle song, è possibile dire che i bardi hanno optato per una buona selezione, in grado di dare giustizia ad ogni uscita discografica e capace di ripercorrere tutta la carriera della band attraverso brani immortali ed imprescindibili. Certamente, nello spazio di due CD, alcune ottime song per forza di cose sono state escluse, giustificando così l’assenza di molti episodi dai recenti “A Night At The Opera” (mastodontico lavoro del 2002), “A Twist In The Myth” (2006) e da un altro tassello estremamente importante quale “Tales From The Twilight World” (dove cavolo è “The Lord Of The Rings”?!). Detto ciò, parlando degli estratti dall’ultimo lavoro del 2010 “At The Edge Of Time”, decisamente obbligata ed ovvia è stata la scelta di inserire la stupenda “Sacred Worlds” (l’unico brano della raccolta rimasto tale e quale all’originale), ma, a livello puramente personale, avrei eliminato un’insipida “Ride Into Obsession” per lasciare il giusto spazio ad una canzone più rappresentativa come “A Voice In The Dark”. Si tratta comunque di sottigliezze che, in ogni caso, non soffocano una tracklist sapientemente dosata e rappresentativa. Per quel che riguarda i remix, il lavoro eseguito ai Twilight Hall Studios su tutti i brani è strepitoso ed è così che possiamo godere di brani come le fondamentali “Imaginations From The Other Side”, “Nightfall”, “Mirror Mirror” o “The Bard’s Song (In The Forest)”, dove i vari take sono finalmente dotati di un sound indubbiamente differente rispetto alle versioni originali, più potente, limpido e pulito, secondo le tecnologie e gli standard attuali, in grado di dare maggior giustizia soprattutto a voci e chitarre acustiche. Il rovescio della medaglia, impone però che certe versioni o, semplicemente, certe partiture, risultino essere più “fredde” a livello musical-emotivo, forse perché svuotate in parte della loro aurea con cui furono partorite all’epoca. Ciò non toglie che, così come i brani appena citati, anche le nuove versioni remixate di “Bright Eyes” o “Somewhere Far Beyond” siano eccezionali e valgano l’acquisto del disco. Discorso un po’ differente per i brani ri-registrati: nonostante la bella idea di riproporre dei vecchi capolavori ri-registrati secondo le potenzialità dei Blind Guardian di oggi, non tutto funziona in modo perfetto. Le nuove versioni di “The Bard’s Song (The Hobbit)” e “Valhalla” sono forse troppo moderne e precisine con questa nuova veste, ma sono comunque ancora in grado di far tremare la terra; mentre  invece lascia molto perplessi la nuova versione di quel capolavoro che fu “And Then There Was Silence”, a mio parere ora troppo privata di quel tasso emotivo e di quell’epicità corale che la fece grande in “A Night At The Opera”. Ciò nonostante, resta apprezzabile il fatto di aver voluto dare qualcosa di molto di più di un semplice “best of” a tutti i fan dei Blind Guardian. La confezione prevede un artwork come sempre delizioso e succulento, e nell’edizione speciale è presente un terzo disco contenente i primi demo della band, quando ancora si chiamava Lucifer’s Heritage. Acquisto obbligato per chi ama la band tedesca ed un vivo consiglio per tutti coloro che dovessero ancora approcciarsi alla musica di questa fantastica realtà metallica.   


Tracklist:

01. Imaginations From The Other Side
02. Nightfall
03. Ride Into Obsession
04. Somewhere Far Beyond
05. Majesty
06. Traveler In Time
07. Follow The Blind
08. The Last Candle
09. Sacred Worlds
10. This Will Never End
11. Valhalla
12. Bright Eyes
13. Mirror Mirror
14. The Bard’s Song (In The Forest)
15. The Bard’s Song (The Hobbit)
16. And Then There Was Silence


Voto: 8/10