martedì 20 dicembre 2011

NIGHTWISH - Imaginaerum


Metallo cinematografico, in tutti i sensi…

Nome Album: Imaginaerum
Etichetta: Nuclear Blast
Data di uscita: 6 Dicembre 2011
Genere: Symphonic Metal

Introduzione:

Ecco, finalmente, giungere sugli scaffali di tutto il mondo uno dei prodotti metal più attesi dell’anno corrente. Assieme alla recente uscita discografica dei Dream Theater, si può affermare infatti che l’atteso Imaginaerum è, probabilmente, l’uscita discografica del 2011 maggiormente destinata ad un susseguirsi si chiacchiericci, commenti, gossip e quant’altro; un po’ perché la musica del combo, negli ultimi anni, si è radicalmente spostata verso soluzioni sempre più pompose e sinfoniche, tralasciando in gran parte gli sfavillanti esercizi dal gusto power-neoclassico, ravvisabili in album-capolavori quali Oceanborn (1998) o The Wishmaster (2000), ma soprattutto, indubbiamente, per l’eterna diatriba in merito al ruolo di singer, che dal 2006 ha fatto parlare in modo spropositato dei Nightwish. Facciamo un piccolo tuffo nella recente storia della band: Tarja Turunen, l’amata cantante dalla voce lirica, simbolo della band nonché di un intero genere musicale, viene pubblicamente esclusa dal gruppo nel 2006, poiché interessata sempre di più all’aspetto meramente economico della band, arrivando spesso a dichiarazioni poco felici in merito. Nello stesso anno, dopo un’intensa audizione, viene reclutata Anette Olzon, debuttante con il combo nell’album Dark Passion Play, del 2007. Dotata di un timbro più moderno e completamente differente rispetto a Tarja, Anette diventa spesso oggetto di pesanti critiche, soprattutto da parte dei fans dei Nightwish, chiaramente abituati alla bella voce di Tarja. Imaginaerum, da tale punto di vista, rappresenta una prova del fuoco: il capitolo che permette ad Anette di dimostrare la sua totale integrazione con la musica proposta da Tuomas e soci. Dopo aver ascoltato numerose volte il prodotto, personalmente considero raggiunto l’obiettivo: la bella singer svedese dimostra una maggiore scioltezza e versatilità vocale e le sue linee vocali diventano parte della intensa musicalità dei Nightwish. Musicalmente il nuovo disco prosegue le impronte del filone iper-sinfonico/cinematografico iniziato da Once (2004) e proseguito ancora più ardentemente (ma al contempo con risultati meno eclatanti) nel successivo Dark Passion Play: in altre parole, anche l’ascolto di Imaginaerum vi catapulterà in un sognante regno costruito su orchestrazioni possenti,  arrangiamenti esemplari, tanta buona melodia e una musica evocativa ed estremamente pomposa, il tutto condito da una sorta di concept onirico, su cui si baserà anche un vero e proprio film, sceneggiato dallo stesso Tuomas. Tutto questo confluisce in un album importante; se non un nuovo capolavoro, un qualcosa che ci va molto vicino, un prodotto estremamente interessante e succoso, da assimilare un po’ per volta. Benvenuti nel reame dell’immaginazione, a voi l’ascolto…


Track By Track:

Non era mai successo nella discografia dei Nightwish di sentire un’introduzione; accade con “Taikatalvi”, brano narrato-cantato  in lingua madre (probabilmente), che in due minuti e mezzo è in grado di trasportarci nel sognante e fanciullesco mondo narrato da Tuomas. La storia porta in grembo i temi dell’innocenza e del rapporto bambino-adulto (non mi sbilancio più di tanto per evitare di andare troppo fuori rotta…), tanto cari al compositore finlandese. Dopo le dolci note sinfoniche dell’introduzione, la partenza è subito affidata al singolo apripista “Storytime”, in cui i Nightwish più “industrializzati” degli ultimi anni fanno capolino: ritmo marziale, riff oscuri, orchestrazioni cinematografiche, una singer finalmente ficcante e a suo agio; il tutto fino al bombastico refrain, melodico e, se vogliamo, pop-oriented, ma decisamente coinvolgente ed efficace. Stupendo lo stacco sinfonico-corale nel bel mezzo del brano. Se i Nightwish del 2011 sono questi, ben vengano! Il seguito presenterà degli spunti ancora migliori, in mezzo a qualche piccola ombra. Ad ogni modo, un ottimo brano di apertura, simbolo dell’intero album. “Ghost River” prosegue il discorso già iniziato con il singolo, attraverso un brano dai toni epici e suggestivi. Possiamo gustare gli aggressivi interventi di Marco Hietala alla voce maschile, co-protagonista dei Nightwish, già da vari anni. Il brano prosegue con sicurezza, attraverso un songwriting vario, dove anche il riffing di chitarra presenta delle idee più interessanti e le melodie dettano legge, supportate addirittura da un bel coro di voci bianche. Impossibile rimanere inerti dinnanzi a tanta maestria negli arrangiamenti. Ancora un’ottima prova della band. La prima grande bizzarria compositiva arriva con “Slow, Love, Slow”, un brano difficile da apprezzare subito, a causa di uno stile particolarissimo, basato su lente ritmiche jazzate, estremamente soffuse. Avrete la sensazione di essere catapultati direttamente in un locale anni ’50, con tanto di piano-bar e con una Anette toccante e delicatissima. Nonostante queste stranezze, il brano si rivela notevole ed estremamente piacevole, diverso da qualsiasi proposta metal. Un applauso dovuto a Tuomas, per la grande versatilità dimostrata nella composizione. Chiude il tutto un assolo in sordina di stampo blues, seguito da una lieve distorsione di chitarra nel finale. Imaginaerum torna sui propri passi con “I Want My Tears Back”, che riprende alcune sonorità di cornamusa utilizzate nel precedente lavoro Dark Passion Play, ritrovando l’anima folk della band. I due singer Anette e Marco impreziosiscono notevolmente questo mid-tempo, già impregnato di ottime melodie e di un incedere non certo originale, ma efficace. Le orchestrazioni vengono notevolmente diminuite, per lasciare più spazio agli arrangiamenti folkeggianti della cornamusa, padrona soprattutto nello spettacolare intermezzo strumentale. I toni diventano davvero cupi, con sinfonie horror, carillon e voci bianche: poi tutto diventa più epico e sinfonico…tutto questo è l’inizio di “Scaretale”, dove l’orchestra raggiunge il suo apice emotivo e sonoro. Arrangiamenti bombastici e cori imponenti portano ad un riff chitarristico marziale e roccioso. Attraverso il turbinio oscuro creato da Tuomas, si staglia l’esemplare prestazione di Anette, interpretando al meglio le sfumature horrorifiche del brano (ve la vedreste la voce di Tarja in un pezzo del genere?). In un batter d’occhio, tutto cambia: creature malvagie e grottesche fuoriescono dal letto, in un vortice di sonorità degne del geniale film Nightmare Before Christmas, ad opera di Tim Burton. Inserto poco amalgamato al contesto ed insolito, ma in fondo piacevole, che conduce al gran finale orchestrale. Pezzo da apprezzare dopo numerosi ascolti, ma dannatamente riuscito. “Arabesque”, come suggerisce il titolo stesso, è un intermezzo strumentale dove la sinfonia accompagna melodie orientaleggianti ed epiche. Come al solito, lascia di stucco la maestria impiegata nella costruzione degli arrangiamenti. “Arabesque” rappresenta quindi un piacevolissimo break prima di riprendere il discorso di Imaginaerum. Il secondo lento del disco è la toccante “Turn Loose The Mermaids”, dove pianoforte e chitarra acustica creano un tappeto dolce ed incalzante allo stesso tempo, su cui si incastra con delicata maestranza la voce della singer. L’intermezzo ed il finale ci riportano direttamente nel mondo hollywoodiano degli western d’annata, con un incedere atmosferico ed intenso. Dopo questo brano particolare, tornano i Nightwish più rocciosi e sinfonici con “Rest Calm”: dopo un lento incipit, la voce di Marco ci trasporta direttamente in un riff pesante e cupo, sapientemente alternato da bridges più melodici e da un refrain acustico più delicato, il tutto giostrato con eleganza e sapienza dal compositore della band, in fase di songwriting. La sinfonia torna a farsi sentire con prepotenza nei refrain finali, dove, su una litania ripetuta ossessivamente, l’orchestra scandisce fraseggi sempre più possenti, aumentando notevolmente la tensione, con risultati forse un po’ prolungati, ma notevoli. La dolcezza toccata da “The Crow, The Owl And The Dove” non ha pari all’interno del disco. Nella ballad in questione, la chitarra acustica e le voci maschile e femminile creano un delicato gioco musicale basato su arpeggi e melodie leggiadre, per una canzone davvero pregevole. Gli intenti pop del brano non sfigurano affatto nella proposta della song, accompagnata anche da percussioni lontane e cori soffusi, sfoggiando partiture folk ed un refrain estremamente orecchiabile, toccante nella sua semplicità. Dopo questo trittico di brani dai ritmi lenti e pacati, torna prepotentemente il marchio Nightwish con orchestrazioni e cori possenti in primo piano, a fare da cardine per un brano veloce e ritmato: questa piccola perla porta il nome di “Last Ride Of The Day”, canzone che colpisce per la sua atmosfera intrisa di oscura epicità, su cui si fanno grandi le linee vocali di Anette, ora quasi sussurrante, ora esplosiva nella sua interpretazione, soprattutto nel finale super arrangiato. Da segnalare il buono, seppur breve, assolo (come sempre, piuttosto rari) di Emppu. Nonostante la struttura semplice, il brano diventa struggente nel suo procedere, garantendo un alto tasso emotivo ed uno dei momenti migliori di Imaginaerum. Se nel precedente disco, la lunga suite iniziale “The Poet And The Pendulum” aveva rappresentato uno dei picchi musicali più alti della carriera dei Nightwish, non è così per la sorella “Song Of Myself”, 13 minuti di suite prima dell’outro del disco. Nonostante gli elementi ormai tipici del suono della band siano tutti presenti in pompa magna, il lungo brano riscontra la sua maggiore difficoltà nel non saper essere sorprendente quanto il resto del disco. Si tratta di un brano corposo, ma privo di una certa scintilla, necessaria dopo questi 70 minuti abbondanti di musica. Le atmosfere sono ancora cupe ed epiche e proseguono fino ad un finale narrato (fin troppo lungo in realtà) in cui l’ambientazione si fa più dolce e sognante, portandoci, attraverso numerosi narratori, alla conclusione di questo lungo viaggio entusiasmante con la title-track “Imaginaerum”: un lungo outro totalmente orchestrale che, con intenti chiaramente cinematografici, ripercorre alcuni momenti salienti del disco, in versione orchestrale. Una bella idea, in realtà già propostaci in passato dagli Angra, con “Gate XIII” nell’album Temple Of Hate, ma degna del progetto cinematografico che sta dietro a questo lungo e sorprendente album.  


Considerazioni Tecniche e Conclusive:

Ho lasciato volutamente trascorrere del tempo, prima di recensire Imaginaerum, per evitare di dare giudizi troppo affrettati in merito. Dopo i primi ascolti superficiali, la macchina Nightwish ha cominciato ad ingranare nel mio apparato uditivo, ed è stato incredibile notare quanta versatilità compositiva cresce, di ascolto in ascolto, in questo lavoro. Perciò, un applauso va al sognatore/compositore e tastierista Tuomas Holopainen, che, con passione ed eleganza, ha saputo dar vita ad una creatura degna del nome “Musica”. In questo grande musical, è più che lecito elogiare la mente, la regia, senza però dimenticare che un ottimo film non è tale senza la professionalità dei suoi attori ed interpreti: è così che prima di tutto dobbiamo parlare di Anette Olzon, ora finalmente perfetta per il ruolo di singer e cosciente dei propri mezzi, con la capacità di sfruttarli a proprio vantaggio per rendersi, così, autrice di un’ottima prova dietro al microfono. Come sempre, buona anche la prova vocale di Marco Hietala, più in luce per questo piuttosto che per la sua prestazione al basso. Jukka Nevalainen, come si sa, si limita a scandire tempi medi dietro alle pelli, certo con professionalità, ma, ahimè, senza troppe pretese. Discorso (quasi) analogo per Erno “Emppu” Vuorinen: il suo riffing di chitarra poche volte esce dai soliti schemi, limitandosi per di più ad accompagnare la solenne Looking Glass Orchestra (diretta come sempre da Pip Williams), vera protagonista del disco. Inoltre i suoi rari solos sono spesso oscurati. Difficile giudicare senza ottimi voti un’opera così ampiamente costruita ed arrangiata, per di più sorretta da una produzione stellare e da un artwork oscuro ed affascinante. Se vogliamo essere pignoli, una costruzione più audace nel trittico chitarra-basso-batteria (colonna portante nel rock e derivati) avrebbe giovato maggiormente alla musica del combo finlandese, senza precludere l’imponente e notevole ruolo di coro e orchestra, anche se il difetto più grosso di Imaginaerum è molto probabilmente la sua eccessiva lunghezza: snellire alcune parti troppo tronfie (leggasi: penultima traccia) avrebbe reso più fluido l’ascolto di questi 75 minuti. Vista la grande ed evidente passione che Tuomas prodiga nelle sue creazioni, una volta tanto si può soprassedere a questi piccoli malus. Lasciamo che a parlare siano la musica dei Nightwish, le vibrazioni sinfoniche, l’immaginazione e le emozioni che portano il nome di questo entusiasmante ritorno della band finlandese.  


Tracklist:

01. Taikatalvi
02. Storytime
03. Ghost River
04. Slow, Love, Slow
05. I Want My Tears Back
06. Scaretale
07. Arabesque
08. Turn Loose The Mermaids
09. Rest Calm
10. The Crow, The Owl and The Dove
11. Last Ride Of The Day
12. Song Of Myself
13. Imaginaerum


Voto: 8,5/10

8 commenti:

  1. Prometto solennemente che stasera lo ascolterò tutto, anche se il singolo non mi aveva entusiasmato molto per voce :)

    E.

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  2. A me è piaciuto! e devo dire che il singolo quando è uscito, l'ho ascoltato il loop per tutto il giorno da youtube!!! Il disco merita sicuramente più di un ascolto.

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  3. Oltre a meritare più di un ascolto, direi anche che NECESSITA di più di un ascolto. E' lungo e pomposo, va assimilato in piccole dosi, ma poi il risultato si nota :)

    by FIL (non avevo voglia di entrare nel profilo)

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  4. Wow Fil!
    Innanzitutto complimenti per il blog!
    Devo dire che io conosco.poco il metal.. Ma le poche tracce che ho ascoltato dei Nightwish me li hanno fatti apprezzare molto! :)
    Perció sono stata molto contenta di leggere questa tua recensionr!
    Mi piace ome ti esprimi.. Si vede che conosci la musica!
    Per concludere dovrò assolutamente ascoltare questo nuovo album! :) :)
    Grazie per avermi dato l opportunita di avere questo tipo di anticipazione! :)

    Arianna

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  5. Grazie mille Arianna, mi fa molto piacere che ti sia piaciuta la recensione. :) Allora buon ascolto! ;) Grazie ancora!

    Buone Feste!

    Fil.

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  6. L'ho ascoltato perché una mia amica insisteva, e boh non mi ha detto niente di che. I Nightwish mi piacciono molto, ma con loro mi sono fermato prima che se ne andasse Tarja...

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  7. .....OTTIMO ALBUM....IL SECONDO SINGOLO QUALE SARA????.....MMMMMM

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  8. D'accordo praticamente su tutto :-) Imaginearium comunque per me resta l'album per eccellenza del 2011

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