mercoledì 12 ottobre 2011

Live Report: EDGUY, Alcatraz, Milano, 10-10-2011

Live Report – EDGUY
 (+ Kottak)
Alcatraz, Milano, 10-10-2011

Un grande evento ha toccato il suolo lucido dell’Alcatraz, in quel di Milano, il giorno 10 Ottobre. Questo giorno ha visto come indiscussa protagonista una delle band più amate del power metal tedesco e mondiale: “ladies and gentleman, welcome to the freak show”! Gli Edguy sono tornati, puntuali, dopo due anni dalla tappa al Rolling Stones del 21 Gennaio 2009 (tappa a cui il sottoscritto era presente) a supporto del riuscito e stuzzicante “Tinnitus Sanctus”. E’ un periodo roseo per la band di Fulda, forte del successo del neo-nato “Age Of The Joker”, album vario, ricco di sfumature ed incredibilmente fresco (link recensione: http://recensionimetalfil.blogspot.com/2011/09/edguy-age-of-joker.html). Il tour di supporto del suddetto album, quindi, tocca anche la storica location milanese per una data che i presenti difficilmente riusciranno a dimenticare. Ad accompagnare il carismatico leader Tobias Sammet e compagni ci pensano i Kottak, nientemeno che la band di James Kottak, l’attuale batterista degli immensi Scorpions, presentandosi con la sua band personale nelle differenti vesti di chitarrista e vocalist dall’energia prettamente rock’n’roll. La scelta di far aprire lo show dei tedeschi ai Kottak non può che suscitare perlomeno un po’ di curiosità: la musica proposta dal drummer, infatti, sta al metal quanto una banana sta aalla verdura, ed è un semplicissimo ma efficace (almeno dal vivo) punk tinteggiato di hard rock stradaiolo e graffiante. Fatta questa premessa, vediamo un po’ come si è svolto uno dei migliori concerti del 2011.  
Arriviamo davanti ai cancelli del locale intorno alle 17, il tempo meteorologico è semplicemente perfetto: non ci si ritrova a sudare (diamine, siamo anche a ottobre) e nemmeno a dover patire freddi gliaciali, non v’è traccia di vento e la temperatura, insomma, è giusta per non affaticare troppo corpo e mente. Tutto procede come da programma: la coda all’esterno si fa via via più numerosa, finchè alla 19 i cancelli aprono al pubblico. Possiamo così accedere al locale. Tempo una mezz’ora circa e sul palco si presentano i KOTTAK! I ritmi si fanno subito accesi ed il pubblico inizia a percepire l’atmosfera del concerto, incitando ed applaudendo il quartetto americano. Certo, ci vorrà qualche canzone per smuovere il numeroso pubblico dell’Alcatraz, che, inizialmente, sembra essere quasi assente, spaesato per una musica così fuori dagli standard metallici (immagino che più di un metallaro abbia storto il naso, dinnanzi al punk rock della formazione). Ma, in fondo, si tratta nient’altro che di sottigliezze, a dimostrazione che l’amicizia tra Scorpions ed Edguy va ben oltre una mera questione di etichette musicali. James dimostra di avere esperienza sul palcoscenico, lanciandosi in performance sciolte e decise, per quanto semplici dal punto di vista esecutivo. La formazione appare affiatata, in particolare un ottimo Francis Ruiz dietro alle pelli. I 45 minuti a disposizione per l’opening act, quindi, si dispiegano senza forzature e con grande feeling, tra momenti di divertimento (magliette di Katy Perry che nascondo in sequenza altre t-shirts di Edguy, Scorpions e Kottak), esecuzioni alla batteria da parte dello stesso James e palloncini che volano tra il pubblico. Tra gli episodi più riusciti abbiamo brani come “Rock ‘n’ Roll Forever” e “Scream With Me” (entrambi dall’album “Rock ‘n’ Roll Forever”), “So Disconnected” e la conclusiva “Time To Say Goodbye”, pescate dal nuovo lavoro in studio “Attack”. Insomma, i Kottak infarciscono i presenti con una buona dose di energico ed adrenalinico punk rock per scaldare la folla. Simpatici, bravi e coinvolgenti…almeno on stage.
Un quarto d’ora circa di cambio palco ed alle 21 salgono in scena i joker del power metal, gli attesi EDGUY! Introdotti da musiche da circo e dal consueto intro narrato di Tobias, la band parte alla grande con “Nobody’s Hero”, pezzo tirato e heavy presente nell’ultimo nuovo album. Il delirio è cominciato, diventando fin troppo incivile nelle prime due songs, a causa di alcuni ignoti “pogatori” che altro non fanno che disturbare la magia dello show (insomma, ammettiamolo: ormai il pogo, più che un divertimento, sta diventando un fastidio, soprattutto in luoghi così piccoli e densi di gente). Inciviltà a parte, i brani si susseguono con una carica incredibile: segue la power hit “The Arcane Guild” sempre da AOTJ ed è già ora di quel super-classico magistrale ed epico che porta il nome di “Tears Of A Mandrake”. Dalla prima all’ultima canzone, il pubblico in visibilio lascia il fiato ad ogni ritornello, trasformando l’Alcatraz in un coro imponente e divertito come non mai. Tra un classico e l’altro, Tobi si rende assoluto protagonista, trascinando la folla come un giullare carico d’energia, attraverso battute sul nostro presidente del consiglio, sul merchandise esposto fuori dal locale, sull’heavy metal, su Bon Jovi nonché sui grandi Iron Maiden, omaggiati spesso durante il corso della serata. Che dire, Tobias e compagni si sanno divertire e fanno divertire, ed in questo sta la vera forza ed emozione che solo un loro concerto sa sprigionare. Come si fanno a trattenere i sorrisi quando, nell’intermezzo dell’incredibile “Robin Hood”, al posto della narrazione presente su disco, Tobi si lancia nella narrazione di “Seventh Son of a Seventh Son” dei Maiden? Solo lui, animo mattatore, poteva fare una cosa del genere! Tra le performance migliori sono da ricordare “Ministry Of Saints” (con incontenibile risata di Tobi durante tutto il brano), la divertentissima “Rock Of Cashel” (avreste dovuto esserci per capire quanta allegria sa sprigionare), il solito gioco con il pubblico prima del dirompente hard rock di “Lavatory Love Machine”, la vecchia ma immortale “Vain Glory Opera”, con divertenti richiami a “The Final Countdown” degli Europe, e il primo encore, ovvero l’immancabile e richiestissima a gran voce “Babylon” che, come al solito, fa impazzire il pubblico milanese, a testimonianza di quanto accadde anni fa con la suddetta song, proprio a Milano. In questa canzone Tobi cita “Eagle Fly Free” degli Helloween, cantata sul refrain, e prima dell’acuto finale, gli Edguy, tra uno sketch e l’altro, deliziano il pubblico con alcuni minuti di cover di “Hallowed Be Thy Name” e “The Trooper” delle leggende dell’heavy. Decisamente uno dei momenti più intensi e divertenti dell’intera serata. I ragazzi sono decisamente in forma, e sorprende come Tobias, nonostante una recente laringite che ha costretto la band a saltare tre date tedesche del tour, sia ancora più sicuro e preciso rispetto al passato. Gli acuti sono perfetti e la sua prestazione generale è davvero dotata di maestria e gran classe: alla faccia della laringite! Bravo anche Jens Ludwig, dall’impeccabile e graffiante lavoro alla chitarra solista. Il resto della band si muove con precisione e professionalità sui propri strumenti (su tutti un Felix Bohne dietro alla pelli, protagonista di un bel drum solo, quest’anno basato sulla sigla dell’A-team…geniale!), senza disdegnare il divertimento ed il coinvolgimento, sempre presenti (nonché fondamentali) per gli Edguy. Anche i suoni sono risultati decisamente buoni, senza troppa esagerazione nei volumi e ben bilanciati per tutti gli strumenti.
In conclusione, i grandissimi Edguy hanno dato prova di essere ancora sulla cresta dell’onda, di essere in forma più che mai e decisi a spaccare il mondo, con la sola forza delle loro note e del loro naturale ed irresistibile senso del divertimento. Più che un concerto, un vero e proprio spettacolo, come giustamente dovrebbe essere uno show come questo. Grazie Edguy per aver dimostrato, ancora una volta, che la musica deve saper prima di tutto divertire ed entusiasmare, e per avermi regalato il più bel concerto a cui abbia mai partecipato…e sono convinto di non essere l’unico a pensarla in questo modo. Inciviltà a parte, una giornata davvero memorabile.   


Setlist :

01. Intro
02. Nobody’s Hero
03. The Arcane Guild
04. Tears Of A Mandrake
05. Pandora’s Box
06. Rock Of Cashel
07. Lavatory Love Machine
08. Behind the Gates to Midnight World
09. Superheroes
10. Robin Hood
11. Drum solo
12. Ministry Of Saints
13. Vain Glory Opera
14. Babylon
15. King Of Fools

8 commenti:

  1. Però, dev'essere stato proprio un concerto memorabile ^^

    E.

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  2. Guarda secco, mi dispiaceva un sacco che non ci fossi, ti saresti sicuramente divertito anche senza conoscere mezza canzone :D

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  3. Un po' come i Gamma Ray :) La prossima volta ci si potrà pensare :)

    E.

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  4. Recensione stupenda, complimenti! Sei riuscito a trasmettere la magia di questo fantastico concerto...che dire: "io c'ero!". Grazie Fil, ma soprattutto...grazie Edguy! Venia

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  5. Grazie mille di cuore Venia, mi fa piacere ti sia piaciuto il report! è un piccolo ricordo di quella grande giornata.. ;) a presto!!!

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  6. Ho letto la rece per caso, girando su internet. Bella recensione, hai reso l'idea dello spettacolo a cui abbiamo partecipato quella sera, più di chiunque altro! ;) Quando eri lì non avresti voluto sapere il motivo della risata durante Ministry Of Saints? :D ahahah

    ps: studi geologia, come me! Quindi hai tutto il mio rispetto :)

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  7. Già Fil, hai detto bene...è stata proprio una grande giornata!!!A presto e grazie a te!!! :)

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  8. @ Lux: ti ringrazio di cuore, mi fanno molto piacere i tuoi commenti! ^^ Anche tu geologia? Grandeeee! A quale anno sei? Facciamo vedere al mondo che i geologi sono i migliori ahahah XD Grazie ancora, a presto!!!

    @ Venia: Grazie a te!!! ;)

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