giovedì 24 maggio 2012

AELEGY - Highness Of The Fallen


--- Autoproduzioni ---

HIGHNESS OF THE FALLEN

Anno: Dicembre 2011/Gennaio 2012
Genere: Symphonic Black Metal
Line-Up:
Massimiliano Mantovanelli – Vocals;
Leonardo Fravezzi – Guitars;
Riccardo Spadi – Guitars;
Matteo Fiori – Bass Guitar;
Matteo Polinari – Drums;
Enrico Marchiotto – Guest Keyboards.
               

Recensione:

La scena black metal sinfonica veronese ha un altro discepolo al suo servizio. Dopo il successo, non solo italiano ma anche estero, dei Riul Doamnei (una della band più conosciute nel veronese), negli ultimi tempi si stanno facendo largo a forza anche giovani band dallo spirito attivo e decisamente creativo. Tra queste, meritano una certa attenzione gli Ǽlegy, attivi dal 2010. La giovane band ha recentemente rilasciato un breve demo autoprodotto, la prima fatica in studio di questi 5 ragazzi (anche se recentemente sono rimasti in 4), dall’enigmatico titolo di “Highness Of The Fallen”. Dietro ad una bella copertina ad opera di Alexander (Hedera Art), mostrante una sorta di rielaborazione di alcuni disegni di manoscritti del 1500, si nascondono degli interessanti pregi in queste 5 tracce. Ciò che balza subito all’orecchio e che mi ha colpito positivamente in questo lavoro, ad un primo e rapido ascolto, è che la band gode di una buona ed originale vena creativa, in grado di farla già scostare significativamente dalle leggende del sympho-black internazionale (Dimmu Borgir e Cradle Of Filth, sempre inevitabilmente citati quando si parla di questo filone musicale) anche se i riferimenti al sound dei mostri sacri non mancano; la maggior originalità della loro proposta è quindi un fattore che gioca decisamente a favore degli Ǽlegy. Ciò è infatti riscontrabile immediatamente nel primo brano “Standing By The Stygian Veil”, dove una cupa introduzione sinfonica lascia ben presto spazio a delle azzeccate melodie pseudo-folk, trasformando il pezzo in un evocativo e convincente epic-black metal. Le sorprese non finiscono perché anche le seguenti “Entice The Firmament” e soprattutto “Pandemonium” mostrano delle buone idee che miscelano un po’ di sympho-black old style con un approccio oscuro ma innovativo; in “Entice The Firmament” il sound della prima parte si assesta su intenti gothic-black, mentre il bel finale, grazie ai suoi oscuri innesti di pianoforte, si avvicina ai migliori Dimmu Borgir di “Spiritual Black Dimensions”. La “behemothiana” “Pandemonium” è invece un altro godibile pezzo dotato di una vena epica nell’atmosfera e di un sound particolarmente pesante e feroce nei riff chitarristici, in mezzo alla quale spuntano interessanti arrangiamenti ben curati. Più canonica risulta invece “Desacralize His Throne”, brano fortemente legato ai primi Cradle di “Dusk And Her Embrace”, mentre siamo di fronte ad un ulteriore gustoso pezzo con la conclusiva “Let The Symphony Bound Your Spirit”, brano lento, dai toni gothic, epico e melodico, in cui giocano un ruolo fondamentale le numerose melodie chitarristiche e gli inserti sinfonici di tastiera, concludendo il tutto con un pregevole tocco di pianoforte. Quindi tirando le somme, a livello compositivo gli Ǽlegy se la cavano già alla grande per essere solo al primo demo della loro carriera. Tuttavia, a minare molto l’intero “Highness Of The Fallen” persistono alcuni aspetti che ne rappresentano delle indubbie pecche. Partiamo da mixaggio e produzione: i suoni non sono sempre ben amalgamati e in alcune occasioni si riesce a fatica a distinguere bene le partiture degli strumenti ed in tale contesto il basso di Matteo è forse il più penalizzato, a livello di resa esterna. L’altro elemento debole del demo è, a mio parere, la sezione ritmica generale, poiché gli impulsi scanditi dalla grancassa sono un po’ imprecisi (credo che la batteria non abbia subito alcun processo di editing), di conseguenza basso e chitarre ritmiche spesso non sono coordinati con essa e ciò tende a minare la fluidità dell’intero lavoro. Singolarmente i musicisti dimostrano buone doti ai rispettivi strumenti: su tutto spicca la voce di Massimiliano, singer versatile in grado di esprimere un brillante scream alternato sapientemente a perfette partiture di growl, profondo ed espressivo; le chitarre di Leonardo e Riccardo si destreggiano bene nelle ritmiche anche se sul versante solistico necessitano di una maggiore ricercatezza ed espressività; anche Matteo al basso si dimostra un buon esecutore, anche se purtroppo penalizzato dal mix dell’album; il drummer Matteo pecca un po’ in accuratezza, ma non disdegna qualche ottimo passaggio e sono convinto avrà modo di accrescere precisione ed inventiva, inoltre (quest’ultimo è un parere puramente personale) qualche bella sfuriata di blast-beat non avrebbe guastato in un lavoro come questo; infine un plauso va anche alle tastiere del guest Enrico, essenziali nel dare la giusta atmosfera ai brani durante i momenti topici. Insomma, siamo certamente di fronte al primo demo, dove non mancano numerose imprecisioni, ma la band ha tutto il tempo necessario per crescere e sviluppare precisione, sound e quant’altro: tutti aspetti destinati a migliorare nel tempo con una buona dose di pazienza ed esperienza, sia in sala prove, sia durante i live-shows. L’inventiva già c’è, si percepisce, e questo è già un aspetto assolutamente importante per una nuova band. Il resto verrà col tempo. Avanti così.


Tracklist:

01. Standing By The Stygian Veil
02. Entice The Firmament
03. Desacralize His Throne
04. Pandemonium
05. Let The Symphony Bound Your Spirit


Voto: 7,5/10

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